Al centro dei romanzi di D.Steel c’è sempre una storia d’amore, in questo caso addirittura due, però l’intreccio è avvincente, la ricostruzione storica accurata e i personaggi, per quanto stereotipati, simpatici.
Sullo sfondo della rivoluzione russa e della prima guerra mondiale in Europa, Zoya, giovane cugina dello zar, fugge da San Pietroburgo a Parigi per cercare sicurezza. Il suo intero mondo è cambiato per sempre, affronta momenti difficili e si unisce al Ballet Russe di Parigi. E poi, quando la vita è gentile con lei, Zoya passa a una nuova e scintillante vita a New York. I giorni di tranquillità sono fin troppo brevi quando la Depressione colpisce e lei perde tutto ancora una volta. È la sua carriera, e l’uomo che incontra nel corso di essa, che alla fine la salva, mentre ricostruisce la sua vita durante gli anni della guerra e oltre. Ed è la sua famiglia che arriva a significare tutto per lei. Dai ruggenti anni ’20 agli anni ’80, Zoya rimane una donna rara e vivace la cui eredità vivrà.