Scrittura scoppiettante, a immagine e somiglianza della protagonista.
Il racconto semiserio di una tranche di vita di una donna che insegue una forma di vita urbana fuori dagli schemi: dove sia più importante essere-con che avere; dove saper trovare la bellezza a un passo dalla monnezza; dove scovare perle di saggezza metropolitana sul bus come in condominio. Nella «città da condividere» l’A. ha scoperto la sua «vocazione»? visto che non si erano aperte per lei le porte del monastero (era un 1° di aprile!).