Un breve romanzo ben scritto dove non mancano intrighi e colpi di scena.
Entro queste mura oggi cadenti, un tempo dimora di banchieri teutonici, teatro di villeggiature sulla costa tra il Vesuvio e il mare, si aggirano soli, lontani dalla pazza folla, i freschi sposi. Filippo – lui – dimenticati i comuni interessi umanistici, ha in testa ormai soltanto le battute di caccia. Iris – lei – vagando per sale e corridoi dagli affreschi sbiaditi, tende l’orecchio alla voce delle cose, ascolta il respiro della grande casa, ne sente il desiderio di finire, di annullarsi come una dama dalle troppe stagioni. Entrambi lo sanno, che la vita non abita più qui. Fino al giorno in cui è Marcus – l’altro – a varcare questa soglia.
Terzo vertice di una geometrica combinazione di esistenze, il pittore inglese è come loro alla ricerca di qualcosa, e come loro qualcosa troverà. Perché è qui, a Villa Vallestì, il loro castello dei destini incrociati.