A Casa di Lucia | UNA BAMBINA SBAGLIATA
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UNA BAMBINA SBAGLIATA

Si descrive, attraverso tre generazioni, una fase della storia sociale italiana, quella del dopoguerra senza veli romantici: povertà non significa necessariamente bontà; la famiglia non è sempre il luogo della solidarietà, men che meno tra donne.

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Description

In ospedale, al capezzale del padre e accanto alla madre che lo veglia, Thea Ligas aspetta i suoi fratelli rievocando la propria esistenza. Dalla primissima infanzia, trascorsa in Sardegna insieme ai nonni paterni alla vita coi genitori nella periferia milanese degli anni Cinquanta e Sessanta, la protagonista narra le vicende di diverse generazioni alle prese con l’asprezza del vivere. Tra i personaggi spicca una Milano letterariamente inedita, proletaria e grigia ma animata da elementi di imprevedibile e profondissima umanità, perché il narratore abbraccia con indulgenza tutti i suoi personaggi e ne porta alla luce colpe e motivazioni. La giovane Thea si affanna a crescere cercando di dare un senso alla sua vita segnata dall’alcolismo del padre e dal disamore della madre. Ad alleggerire l’atmosfera familiare cupa e oppressiva contribuisce in parte la presenza dei fratelli, Marco e Giulio-che-sa-di-biscotto: per loro, nelle notti di vento forte e luci gelide, Thea si trasforma in Peter Fan, sollevando piano la tapparella della cameretta e dicendo “buffe cose alle stelle”. Ma il destino incrudelisce sulla loro innocenza, mentre lei, ormai lontana da casa, cercherà di percorrere la propria difficile strada di “bambina sbagliata” sperimentando la bohème cittadina, la politica e il teatro, continuamente in bilico tra l’orgogliosa affermazione della propria indipendenza e l’inevitabile bisogno d’amore.

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