“La vita è un imbuto. e quanto più vivi, più avanzi verso la sua parte stretta…”
Quando il figlio Boris muore in un incidente stradale e la moglie Verena viene assassinata, l’esistenza di Miki va in pezzi. La potenza di quei dolori gli anestetizza la mente e gli fa provare una totale indifferenza verso tutto quello che lo circonda. Violenterà l’unica collega che gli è rimasta accanto nel dolore e cercherà, nella ragazza che era in macchina con il figlio, di rivivere una seconda gioventù. Con una prosa secca e precisa, quasi chirurgica, l’autore viviseziona la mente di un uomo senza qualità, e le immagini della tragedia dell’11 settembre, che Miki segue inebetito in televisione, chiudono la porta a ogni speranza.