Quanto conosciamo la persona che abbiamo accanto? Quanto siamo consapevoli di quello che si agita nella sua mente, quanto sappiamo delle sue preoccupazioni, dei suoi desideri, delle sue paure? Quanti gesti e parole non cogliamo nella loro essenza? Quanti segreti e malesseri fluttuano in ogni conversazione o in ogni abbraccio? La fuga di Julia apre una serie di dubbi in William: il loro amore è stata solo una recita? Quanto non è riuscito a comprendere di chi aveva accanto?
La Dunne cerca di rispondere a queste domande e nel contempo affronta il delicatissimo argomento dell’eutanasia.
Julia Seymour è una donna brillante, affidabile, concreta; ha una vita piena e molti affetti, e non ha mai smesso di amare la propria professione di medico. Perché, allora, una mattina di fine ottobre lascia tutto – casa, figlia, compagno – senza una parola, come se non si aspettasse di tornare? Una fuga, quella di Julia, pianificata fin nei minimi dettagli. A ogni tappa un’amica fidata, che le offre riparo e sostegno senza fare troppe domande, mentre dal passato condiviso affiorano esperienze, ricordi, e forse anche la chiave per capire le vere ragioni del suo gesto, assai più generoso e altruista di quanto potrebbe sembrare. In parallelo, il tenace inseguimento di William, che stava per chiederle di sposarlo e non si dà pace, pronto a cogliere gli indizi che ne è sempre più convinto – Julia ha intenzionalmente disseminato per lui, affermato autore di thriller, lungo il cammino. La sua ricerca lo porterà a compiere un viaggio nello spazio – da Dublino a Londra alla lontana e misteriosa India, dove tutte le tracce sembrano portare – e soprattutto nel tempo, in quel passato di Julia segnato in maniera indelebile da una scelta dolorosa.