“Questo racconto apparve originariamente sul settimanale “L’Espresso” ma con la doppia firma Fruttero&Lucentini. Semplice il motivo: quei due nomi uniti dalla e commerciale s’erano ormai bene o male consolidati come una ditta o azienda (in realtà era semmai una società di mutuo soccorso) e sarebbe stato stupido rinunciare a un marchio così bene avviato. Ci venivano delle idee, ci presentavano delle proposte, e noi le valutavamo, ne discutevamo, e poi decidevamo se buttarci o no. La richiesta stavolta era per un racconto di genere poliziesco, avendo “La donna della domenica” diffuso tra i periodici italiani di ogni livello e genere la seguente equazione: vacanze = brama di spensieratezza = lettura di evasione = polizieschi brillanti = F&L. Cedemmo un paio di volte a tali offerte con risultati ai nostri occhi non entusiasmanti. Con Franco ci parlammo al telefono, è chiaro. Probabilmente lasciammo subito cadere la possibilità di mettere insieme un intreccio poliziesco contenibile in una ventina di pagine, e fui forse io, o forse invece Lucentini, a propendere infine per la ghost story.” (Dal Backstage di Carlo Fruttero)
…con un apodittico cronico la conversazione è sempre piuttosto asimmetrica. Se accenni a un libro che hai cominciato a leggere ieri sera, o a un film che hai appena visto in tv, l’apodittico nove volte su dieci lo conosce da anni, l’ha già soppesato, valutato, sistemato nel suo archivio mentale e te lo liquida in quattro parole. Se invece capita che non ne sappia niente lo liquida in parole due, come irrilevante. Finché non c’è arrivato lui, alla caduta di Costantinopoli, non è il caso di parlarne.
Una bella sicurezza, da me molto invidiata. (..) quella Citroen, di quel colore, di quella cilindrata, è l’unica giusta; quella pasticceria di Gavorrano è l’unica che sappia fare i salatini; quel certo albergo in Cadore è l’unico dove si sta veramente bene. Se solo accenni a un buon albergo in Val d’Aosta dove anche tu una volta… Citati (Pietro Citati, ndr) taglia corto con una smorfia. Quale Val d’Aosta? La Val d’Aosta non esiste. è cancellata dalla carta geografica. Si può sospettare che sia tutta una difesa per tenere lontano Amleto e i suoi tormenti, ma non credo.