A Roma, nella casa dove vive da anni, Luciano De Crescenzo scopre, dietro una libreria, una porta bianca e screpolata di cui ignorava l’esistenza. Incuriosito, la abbatte e si trova in una stanza di venti metri quadrati, arredata con un lettino, un tavolo, quattro sedie e un armadio. Là prende l’abitudine di rintanarsi ogni volta che desidera rimanere solo. Finché una sera si accorge di un fenomeno inatteso: in quella stanza il tempo non passa. La cosa è strana ma, a pensarci bene, non è almeno altrettanto strano quello che accade nel mondo a noi familiare, e cioè che il tempo passi?