Talete e Anassimandro, Parmenide e Democrito, Zenone e Leucippo, persino l’aristocratico Pitagora e l’oscuro Eraclito tornano a parlare nei vicoli e nei mercati delle loro città mediterranee, tra la folla curiosa di un’eterna Partenope in cui la speculazione si mescola al “fattariello” e il riso ai discorsi intorno al mondo e alla vita.
Un libro che ti fa amare la filosofia e ti affascina mentre lo si legge, ci sono comparazioni tra diversi filosofi e collegamenti che si ripetano in maniera non banale ma veramente educativa all’interno del libro. Bellissimi anche i personaggi descritti dall’autore tra i vari filosofi antichi.
“La filosofia è una pratica indispensabile del vivere umano, utile ad affrontare i problemi spiccioli di ogni giorno, il cui studio, purtroppo, non è stato reso obbligatorio come il servizio di leva. Dipendesse da me, la includerei nei programmi della scuola media; temo invece che, considerandola una materia superata dai tempi, la si voglia sostituire con le più di moda “scienze umani e sociali”. È un po’ come se si volesse abolire lo studio dell’aritmetica dal momento che i salumieri fanno i conti col computer.”