Sottomissione volontaria è il racconto di quanto siamo disposti a ingannare noi stessi nel nostro desiderio di essere amati.
Lena Andersson ha vinto nel 2013 con questo libro l’August Prize, il più prestigioso premio letterario svedese.
Ester Nilsson è una poetessa e saggista ma, sopra ogni altra cosa, è una critica e ammiratrice dell’artista Hugo Rask, che reputa un genio. Ed è proprio per Hugo, quando lo incontra a una conferenza di intellettuali svedesi, che Ester perde completamente la testa, interrompendo la sua relazione con il fidanzato e intrecciando con l’artista una storia complicata e cervellotica, tragica quanto universale, fatta di continui allontanamenti, riavvicinamenti, inganni e abusi di potere. Non importa che Hugo non sia veramente l’essere umano assolutamente perfetto che Ester si era immaginata; e non importa nemmeno che la tenga a distanza con scuse inverosimili.
Ester lo bracca, lo stana, lo ama, rischiando di rinunciare completamente alla propria dignità. La loro relazione infatti assomiglierà sempre di più non a un amore fra un uomo e una donna, ma al legame asfittico fra il potente e la schiava d’amore. In un crescendo di disperazione e crudeltà, ma anche di brillante ironia, Lena Andersson compone un ritratto disincantato e realistico dell’ossessione e della lotta per l’emancipazione di una donna.