Due marinai, due grandi amici, con il sogno, realizzatosi, di cambiare la loro vita per guardare il mare dall’alto: diventare piloti. La vita di Furio di Villafranca e dell’amico Mino Sant’Elmo si divide tra impegno aviatorio e amori facili, donne e voli, fin quando la vita di Furio sarà completamente rivoluzionata dopo l’incontro con Renata.
Per Renata, Furio rappresenta il primo amore, il primo che la stringerà tra le braccia e la farà diventare donna; per Furio Renata rappresenta la prima donna di cui si innamora veramente, la donna da rispettare e onorare per tutta la vita. L’esistenza di Renata si svolge nella casa della zia, Zianna, zitella rigida ma molto affettuosa che l’ha accolta molti anni fa, unica passione: un’arpa, che l’aiuta a superare i momenti tristi, perché solo suonando questo dolce strumento riesce a rendere sopportabili i dolorosi ricordi che ogni tanto tornano nella sua mente. Sua madre, civetta traditrice, uccisa dal marito che subito dopo si toglie la vita. È da questo che vuole scappare Renata, è questo che la tormenta e l’addolora, che condiziona la sua vita di donna, che le fa vedere io ogni uomo l’insidia, nella sua stessa bellezza il pericolo. Fino a quando incontrerà Furio, visto per la prima volta nel cielo della sua città mentre lui si allenava con il suo velivolo, facendo mille acrobazie sulla sua casa.
Nella donna però, quell’ossessione di somigliare alla madre, una poco di buono, è sempre presente e un incidente scatenerà la tragedia: Renata perde il bambino cha aspettava da Furio, in seguito ad un malore che la coglie mentre assisteva ad un’esercitazione di volo. Un’aereo disperso la fa temere non per la vita del marito ma per quella dell’aviatore e amico Mino Sant’Elmo; e così resasi conto di amarlo già da tempo, capisce di avere lo stesso sangue della madre e di essere come lei. Trovata conferma della sua strada di perdizione, a Renata non resta che percorrerla.