L’Alieno di Redazione lo chiama semplicemente “romanzotto”, ma sfido chiunque a definirlo in maniera così semplicistica. Non è una sceneggiatura, i personaggi sono ben definiti, c’è un mistero da scoprire e un finale amaro in grande stile.
Sul pianeta Mulcahen succedono cose strane. Alla Stazione Alcione, un laboratorio di ricerca costruito in modo alquanto bizzarro in una località isolata nei pressi di un mare quantomai alieno, è già scomparso uno scienziato. Joachim Fraesch viene inviato a prendere il suo posto, ma senza un’idea molto chiara degli scopi finali delle ricerche, pur sospettando che si tratti della Droga di Vita, la prodigiosa sostanza in grado di prolungare l’esistenza umana. E’ lo stesso sospetto che spinge i padroni del pianeta, una società russo-turca, a far pedinare Fraesch fin dal momento del suo sbarco. E sullo sfondo di inspiegabili richiami che giungono da tutt’intorno, la presenza di una nuova collega, la bella e impenetrabile Tula Vicinczin, non fa che accrescere il mistero… oltre ai timori di Fraesch, quando si rende conto che il prossimo a sparire dovrebbe essere proprio lui.