La lettura affascinante, il ritmo incalzante, la rappresentazione dei personaggi, non solo quelli più ovvi, è prodigiosa, la drammaticità di certe scene è sorprendente.
Un classico da leggere, per gli amanti del genere.
È un poema meraviglioso ma è anche un grande romanzo di avventure: il mare nemico di Ulisse e dei suoi compagni, la maga Circe, la voluttuosa Calipso, il gigante Polifemo con un occhio solo in mezzo alla fronte, i Proci, Telemaco e Penelope. In questo poema, vero e proprio patrimonio di poesia e civiltà, l’attenzione è continuamente sollecitata dalla varietà degli avvenimenti, da personaggi grandi e piccoli, da forti caaratteri o da fenomeni che suscitano meraviglia e terrore.
Matura come rappresentazione di civiltà, l’Odissea è molto semplice come narrazione. Non ha alcun risvolto o messaggio segreto. Il poeta ci intrattiene nelle vicende di Ulisse, di Telemaco, di Penelope senza nasconderci nulla, senza pensieri occulti. La pienezza di vita degli eroi omerici è sorpresa dal poeta nei particolari dell’esistenza di ogni giorno, della vita di relazione: il traffico minuto delle piccole città, gli umori collerici del mare, i conviti pieni di frastuono e di risa. L’Odissea sta a capo della letteratura di viaggi e di avventure, Ulisse, eroe rovesciato, è un archetipo dall’inesauribile incanto. Se le antiche parole del testo greco sanno creare inesauribili suggestioni, la traduzione nervosa e duttile di Rosa Calzecchi Onesti ne mantiene intatto il fascino immortale.