Un gustosissimo mix di fantascienza e horror zombesco.
C’è chi li chiama “zombie”, e chi invece preferisce usare la definizione ufficiale di PAIB, ovvero Personalità Artificiali Indotte Battericamente, ma la sostanza non cambia: sono persone clinicamente morte che grazie al trattamento del professor Ezawa vengono riportate in vita, dimostrando inoltre di possedere personalità del tutto nuove. Questa seconda vita può esaurirsi in pochi minuti o in poche ore, al passo con l’insolita bioluminescenza che accende i loro occhi di un inconfondibile fuoco verde, ma a volte – questo è lo strano – può prolungarsi anche per parecchi mesi nei cosiddetti pazienti “a combustione lenta”. Proprio fra questi casi fuori dell’ordinario, nella tenuta segreta dell’Università di Tulane in Louisiana, fra ventate di vodoo e le fantomatiche presenze del bayou, è destinato a rinascere Donnell Harrison, l’uomo convinto di dover rivivere un mito lasciandosi alle spalle una scia di delitti e di miracoli. E’ il romanzo grazie al quale Lucius Shepard ha ottenuto il premio John W. Campbell quale miglior autore esordiente del 1985.