Un romanzo profondamente introspettivo che scava nella mente di un uomo comune appartenente alla classe borghese in un’Inghilterra vittoriana. Una società che non ammette la libertà di essere e che indirizza i suoi figli verso predeterminati percorsi di vita. Maurice deve combattere contro gli spettri della sua anima, cercare di comprendere l’innominabile vizio che può solo nascondere o cercare di negare…
Splendida analisi dell’animo umano, dei tormenti e delle gioie che l’amore provoca e del conflitto sessuale che una società bigotta condanna come un crimine, solo perchè tra persone dello stesso sesso.
Maurice è forse il capolavoro di Forster. Certamente è il suo romanzo più intimo e commovente, uno squisito esercizio privato di scrittura della verità. Sullo sfondo di una società vittoriana rigida ed esclusiva, scoppia tra Maurice e Clive, compagni di college, una passione complice e innominabile. Se per Clive la storia d’amore è destinata a seppellirsi nella «normalità», per Maurice è il calvario che conduce a una nuova vita. La tormentosa affermazione della diversità ha fatto di Maurice il libro più autentico e sofferto di Forster: scritto nel 1914, ma tenuto segreto per tutta la vita, autobiografico e ossessivamente rimaneggiato nel corso degli anni, è la commovente testimonianza cui lo scrittore ha affidato la rivelazione della propria omosessualità.