Un romanzo storico avvincente come pochi.
Barcellona, anno 1069. Martí Barbany, l’umile contadino giunto in città a cercare fortuna, è ormai diventato un prospero armatore e una delle figure di maggiore spicco dell’intera contea. La sua vita scorre serena fino alla tragica morte dell’amata moglie Ruth e del bambino che la donna portava in grembo. È un dolore insopportabile, al quale Martí cerca di reagire concentrando il suo amore e la sua attenzione sull’unica figlia Marta e sugli affari, dirigendo con mano ferma i fiorenti scambi commerciali della sua flotta. Ma le disgrazie non sembrano avere fine. Su di lui incombe la terribile minaccia rappresentata da un losco personaggio giunto in terra catalana e animato da un’unica, ferrea, volontà: saldare con Martí un vecchio conto rimasto in sospeso. Nel frattempo lo scontro per la successione al governo della città fra il collerico Pedro Ramon, primogenito del conte Ramon Berenguer I, e i gemelli figli di Almodis de la Marca, sua ultima moglie, crea momenti di grande tensione che potrebbero cambiare le sorti della contea. Costretto a partire per un lungo viaggio, Martí decide di affidare la figlia alle cure della contessa Almodis, sua protettrice. Sarà proprio tra le fredde mura del palazzo, dove regnano il tradimento, l’avidità e la lussuria che la giovane Marta scoprirà il lato oscuro della nobiltà e le sofferenze di un amore impossibile che la metterà a confronto con i rigidi costumi della sua epoca e con il destino della sua famiglia.