Scritto nel 1767, L’ingenuo è un racconto filosofico amaro e ironico: il male esiste e la civiltà europea non è la migliore delle società possibili, abbandonare una condizione selvaggia è tuttavia necessario, anche a costo di sofferenze, per realizzare il progresso dell’umanità.
Nella Francia di Luigi XIV, sofisticata e immorale, un Urone proveniente dal lontano Canada, disarmato e disarmante enfant sauvage, sconvolge gli animi corrotti e sovverte i pregiudizi. Il suo candore e la sua lucidità conquistano i provinciali ipocriti e mettono a nudo il malcostume di un clero lussurioso, per il quale la bellezza è una merce di scambio e la virtù un fardello di cui liberarsi.