Gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, 60 pagine per non dimenticare.
Quanti ricordi, per la bambina di allora… C’era la mamma con il suo spirito indomito, fiera e senza paura, come quando scampò a una pattuglia tedesca con il trucco del maialino… E c’era Bob l’inglese, il soldato atterrato col paracadute nel giardino in una notte senza luna, che tenevano nascosto nel granaio per sottrarlo ai controlli delle squadracce fasciste… E c’erano le ragazze che si offrivano ai militari, accolte all’alba nella cucina di casa per un poco di colazione, con i loro boccoli di un giallo vivissimo e tante lacrime da versare… E l’appuntamento quotidiano con Pippo, l’aereo da ricognizione che ogni sera solcava il cielo e sganciava qualche bomba, annunciando a volte il rombo terribile delle fortezze volanti… E poi la neve e il freddo, il lampo colorato dei calzettoni rossi di lana grossa, che pungevano la pelle… Sì, molti ricordi di quella lunga notte restano indelebili nella memoria della bambina, insieme a nostalgie e rimpianti di oggi. Perché anche dopo il peggiore degli incubi, alla fine le luci si riaccendono sempre.