Liala non delude mai, ogni sua storia è un condensato d’amore e realtà che vi sconvolgerà il cuore per poi allietarlo, alla fine. Una finezza non ricercata ma innata, parole dolci e asprognole che si adageranno sul vostro cuore e chiederanno di poter entrare…
In “Le briglie d’oro” di Liala il protagonista è Lion Murero, un uomo di successo, innamorato della bella Domiziana. Del suo cuore e dei suoi capelli d’oro che la fanno sembrare un angelo, un giorno, mentre sta tornando da un viaggio d’affari, nota una ragazza accostata al ciglio della strada con l’auto in panne.
Un cavaliere non può esimersi dal fermarsi e aiutare la fanciulla in difficoltà, non credete? E infatti il buon Murero accosta e accompagna la ragazza, Fede, alla più vicina officina.
Un gesto nobile che avrebbe dovuto trovare la propria conclusione in quell’istante, non fosse per il fatto che il fidanzato di Fede, venuto a sapere dell’accaduto, decide di rompere con lei.
Dall’altra parte, la famiglia della candida Domiziana viene a sapere dell’incidente e, a sua volta, decide di porre fine al fidanzamento dei due giovani.
Al giorno d’oggi un comportamento simile è da considerare da pazzi, eppure la società dell’epoca, descritta sapientemente in questo romanzo, era davvero rigida in fatto di morale.
Che fare, quindi?
Lion, con l’aiuto di Fede, tenterà in tutti i modi di riconquistare il cuore della bella Domiziana, e forse vi riuscirà. Ma è davvero ciò che vuole Lion?
Il suo cuore brama l’ingenuità della bella Domiziana, che non sa abbinare un vestito e mangia senza aspettare che tutti siano a tavola? La sua freschezza l’ha abbagliato o semplicemente Domiziana vuole la libertà, prima della ricchezza?
E Fede, la bella ed elegante Fede, una donna prima nell’anima che nell’aspetto, riuscirà a far cessare di battere il suo cuore, che sembra impazzito ogni qualvolta Murero le è accanto?