Primo Levi ci offre una preziosa autobiografia, scritta con il suo stile inconfondibile: nitido, scarno, preciso.
La mia casa, Ex chimico, Contro il dolore, Il salto della pulce, Notizie dal cielo, Il mondo invisibile, Il linguaggio degli odori, sono alcuni titoli degli scritti che Primo Levi ha pubblicato tra il 1964 e il 1984. Le scienze naturali, la zoologia, l’astronomia, la letteratura diventano punti di partenza per una serie di riuscite divagazioni, di “invasioni di campo, incursioni nei mestieri altrui, bracconaggi in distretti di caccia riservata”, che arricchiscono in maniera sorprendente la fisionomia dello scrittore. Levi conosce a fondo le cose di cui parla, rivelandosi il più estroso dei botanici, degli zoologi e dei linguisti. Inoltre racconta gli autori che gli sono cari, ci spiega perché scrive, evoca ricordi di giovinezza nostalgici e ironici, riflette sui legami tra il mondo della natura e quello della cultura.
Molti di noi, quasi tutti, avevano trovato comodo, economico, riporre la propria fede in una verità confezionata: era una scelta umana, ma errata, ed ora ne scontiamo il fallimento. Il nostro futuro non è scritto, non è certo: ci siamo svegliati da un lungo sonno, ed abbiamo visto che la condizione umana è incompatibile con la certezza. Nessun profeta ardisce più rivelarci il nostro domani, e questa, l’eclissi dei profeti, è una medicina amara ma necessaria. Il domani dobbiamo costruircelo noi, alla cieca, a tentoni; costruirlo dalle radici, senza cedere alla tentazione di ricomporre i cocci degli idoli frantumati, e senza costruircene di nuovi.