Domenico Starnone ha scritto un libro intensissimo e vero. Il racconto a tre voci delle forze sotterranee che tengono in vita i matrimoni anche dopo l’amore.
Che cosa lasciamo, quando lasciamo qualcuno? Una casa, una famiglia, il passato, un’idea di futuro, la nostra peggiore fotografia impressa a fuoco negli occhi di chi abbiamo amato. Passiamo la vita a spaccare vasi e incollare cocci illudendoci di essere nuovi di zecca. E cerchiamo di non guardare troppo indietro, perché il tempo dei bilanci è un tempo vano, ridicolo e struggente. e.
“Le lettere custodivano la traccia di un dolore così forte che, se liberato, avrebbe potuto attraversare la stanza, dilagare per il soggiorno, irrompere oltre le porte chiuse e tornare a impadronirsi di Vanda scrollandola, tirandola fuori dal sonno, spingendola a gridare o cantare a squarciagola.”