Un classico assoluto della letteratura inglese. Divertente e sorprendente, si propone come l’autobiografia del protagonista, una sorta di confessione, ma risulta essere un confusionario insieme di eventi in ordine sparso, personaggi buffi, situazioni tragicomiche, il tutto infarcito di digressioni. Non è un romanzo semplice e richiede un po’ di fatica visto il suo carattere eterogeneo, ma ne vale decisamente la pena.
Tristram, rampollo di una nevrotica famiglia i cui membri sono tutti vittime di strane ossessioni, è il protagonista e l’io narrante dell’opera più famosa di Sterne, che può a ragione essere considerata una sorta di prototipo del romanzo moderno. Tristram dipinge con arguzia e ironia la vita della famiglia Shandy, con tutte le sue manie e nevrosi, creando così nello zio Toby e nel padre Walter due tra le figure più eccentriche e indimenticabili della letteratura occidentale. Sterne-Tristram gioca con la parola, la disseziona, la sostituisce con pagine vuote e con segni grafici, e in una continua lotta contro il tempo e il suo alter ego, la morte, nega alla storia una vera e propria conclusione ampliandola con digressioni avvolgenti e fascinose.