La storia è semplicemente un poliziesco con qualche spunto fantascientifico. Più che la vicenda in sé, sono interessanti alcuni particolari, come ad esempio il fenomeno della “terza mano”, che da il titolo italiano al libro (meglio però il titolo originale, che gioca con il nome del corpo di appartenenza – ARM – del protagonista). Inoltre è incredibile come l’autore riesca ad immaginare negli anni settanta alcuni oggetti e situazioni che fanno parte integrante della vita dei nostri giorni, ma che a quell’epoca non erano stati ancora inventati e, in certi casi, neppure pensati: cellulare, pc, internet, fotografia digitale, TV 3D, ecc.
Nel XXII secolo, messe da parte per il momento le guerre e le ostilità internazionali, l’uomo sembra pronto a lanciarsi nello spazio oltre il sistema solare, ma forze oscure continuano ad agitarsi sulla vecchia Terra. Gil Hamilton è un agente dell’ARM, la polizia delle Nazioni Unite, e quando un suo vecchio amico muore letteralmente di estasi in circostanze a dir poco misteriose non esita a tuffarsi nella mischia: fra contrabbandieri di organi umani, scienziati in pericolo e speculazioni su corpi ibernati, Gil Hamilton ha comunque un asso nella manica, il suo terzo braccio fantasma dotato di preziosi poteri paranormali. Un affascinante, nuovo capitolo nel ciclo dello “Spazio Sconosciuto” che ha reso ormai celebre Larry Niven.