A Casa di Lucia | LA RAGAZZA DEI FIORI MORTI
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LA RAGAZZA DEI FIORI MORTI

Nonostante l’argomento spigoloso e problematico da affontare, come quello della morte, “La ragazza dei fiori morti” di Amy Mackinnon è un libro dolce, in cui i sentimenti e ogni parte della propria anima vengono coinvolti e sconvolti positivamente.

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Descrizione

Venite a leggere di Clara: una ragazza sola, in un laboratorio di pompe funebri, intenta a premere sull’arteria carotidea di una signora anziana, morta. Tirare un vaso sanguigno, cucire la bocca perché la gente muore con la bocca aperta. E poi scegliere una camelia rosa (perfetta bellezza), un mazzo di asfodeli (dolore eterno), un garofano (fedeltà), perché i fiori hanno un linguaggio segreto che bisbiglia ai morti ( i morti non sono mai soli). E soltanto chi conosce l’aura della morte possiede l’istinto – l’anomalia? – di far parlare i fiori. Clara non riceve quasi mai visite, eccezione fatta per una bambina che è in qualche modo attratta da quel seminterrato. La tua mamma sa che sei qui? La bambina la guarda mentre ricompone i morti ed è silenziosamente disperata, artificiosamente controllata come una creatura che – intuisce Clara – non è stata amata a sufficienza. Una bambina che non piangerebbe se la madre le tirasse un nodo con il pettine. Un’ammiratrice che un giorno non compare più.

 

“Credo che sia importante respirare.”
Mike solleva di scatto la testa, e la sua occhiata mi riporta indietro. Vorrei voltarmi, ma il suo sguardo ha teso il filo che ci collega. “Respirare?”
“Si.” Non so perché continuo, è che nessuno me l’hai mai chiesto ed è tutto ciò che sono in grado di dargli.
“Quando ci concentriamo sul respiro, siamo consapevoli soltanto di quel momento. e in realtà è tutto quello che abbiamo, un momento. E quando non respiriamo più cessiamo di esistere”.

× Ciao!