Hans Castorp, recatosi a trovare un cugino in sanatorio, finisce col restarvi, ammalatosi a sua volta, per sette anni. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero, il suo carattere subisce un’evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia, l’amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il suo equilibrio. Scoppia la guerra nel 1914 e Hans viene strappato da questa magica e raffinata atmosfera per essere gettato sui campi di battaglia dove la sua sorte resta incerta, ma immersa in un clima di morte.