Il parallelo tra la mitica Atlantide e la reale Creta è la soluzione ottimale per inquadrare storicamente la narrazione di Platone, senza per questo nulla togliere a una civiltà affascinate come quella minoica.
Nel quindicesimo secolo a.C. nell’isola di Thera (Santorino) a 75 miglia a nord di Creta si verificò un’eruzione di straordinaria violenza. Fu qeusta eruzione a provocare la distruzione di Atlantide, che Platone avrebbe narrato al mondo undici secoli più tardi? E’ mai esistita un’isola quale egli ci descrive, sede di una progredita civiltà e centro di un grande impero? E, in tal caso, dove si trovava e quando fiorà questa civiltà e perchè scomparve? In questo libro, J.V. Luce, avanza l’ipotesi che nella leggenda di Atlantide sia racchiuso un nucleo di fatti storici. Egli sostiene che bisognerebbe trattarla nello stesso modo in cui trattiamo, ad esempio, la saga di Troia. Le scoperte archeologiche (soprattutto il lavoro svolto a Creta da Sir Arthur Evans e dai suoi successori) imponevano di rivedere l’intera materia. La grande, misteriosa leggenda d’una terra d’Atlantide, al centro del mondo mediterraneo, è riproposta in una dimensione scientifica basata sulle scoperte dell’Archeologia, della Sismologia e dell’Oceanografica.