A Casa di Lucia | LA FELICITA’ DELLE PICCOLE COSE
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LA FELICITA’ DELLE PICCOLE COSE

“Si dice che la famiglia non ha niente a che vedere con i legami di sangue, ma con la mano che qualcuno ti tende.”

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Description

Parigi. La neve cade dolcemente sulla città, ammantando di bianco la Tour Eiffel, Notre-Dame e il Panthéon, come in una cartolina. Un uomo passeggia lungo la Senna diretto verso casa, un elegante palazzo sull’Île Saint-Louis. È Frédéric Solis, avvocato di successo con la passione per i quadri impressionisti. Affascinante, ricco e talentuoso, Frédéric sembra avere tutto quello che si può desiderare dalla vita. Gli manca una famiglia, ma dopo essere stato abbandonato dal padre molti anni prima, ha preferito circondarsi di oggetti lussuosi e belle donne piuttosto che mettere ancora in gioco il suo cuore ferito. Fino a quando, un giorno, scopre di aver ricevuto una strana eredità, che consiste in una manciata di misteriosi biglietti e in un disegno che ha tutta l’aria di essere una mappa. Cosa nasconderanno quegli indizi? Convinto di essere sulle tracce di un quadro dimenticato di Monet, Frédéric decide di tentare di decifrare la mappa. Grazie all’aiuto della giovane e stralunata assistente Pétronille, inizia così un viaggio lungo i paesaggi innevati del Nord della Francia, tra i luoghi prediletti dai suoi amati impressionisti: Éragny, Vétheuil, il giardino di Monet, con una tappa d’obbligo al Musée d’Orsay. Di incontro in incontro, di sorpresa in sorpresa, torneranno a galla ricordi che Frédéric credeva di aver dimenticato, e un tesoro ben più prezioso di qualsiasi ricchezza.

FRASI TRATTE DAL LIBRO

“Le persone non credono più alla loro buona stella, ed è un peccato. Si sbagliano, non c’è dubbio: lei c’è per tutti, bisogna solo prendersi la briga di cercarla. A volte brilla dentro alle piccole cose, cose minuscole. In una presenza, per esempio. Al mondo siamo in sette miliardi, eppure, per una sorta di miracolo, basta una voce, un cuore, un certo modo di vedere le cose per illuminare tutto di colpo. Ho conosciuto alcune persone speciali che brillavano persino quando nessuno le vedeva. Sono state talmente importanti per me che sono diventata la mia Via Lattea, la mia famiglia.”

“L’immagine della Tour Eiffel le dava sempre un brivido lungo la schiena. No, non era un brivido, piuttosto un leggerissimo soffio, il battito d’ali di un uccello che si alza in volo. E contemporaneamente balenava il ricordo improvviso di un istante passeggero: la felicità delle piccole cose.”

“Alla fine però la felicità – e credo anche la verità – non la trovò in capo al mondo, ma nel suo giardino. Tutti quei colori, la luce che cambiava a ogni istante, la magia dell’effimero. Nel suo giardino scoprì veri tesori. Monet lo dipinse finché non diventò quasi cieco e in questo modo, a pensarci bene, ha aperto gli occhi al mondo.”

× Ciao!