Il testo scritto sotto forma di dramma teatrale, si compone di quattro atti dove si alternano sulla scena ben 14 personaggi rappresentativi e importanti nella realtà della vita del mitico Federico II, imperatore del Sacro romano impero. Intorno a lui ruotano intrighi, rancori, maldicenze ma anche amicizia incondizionata, amore, considerazione e fiducia nel suo operato.
La vicenda prende le mosse con Federico II già imperatore, accusato dal Cardinale Massenzio di delitti mai commessi, odiato dalla chiesa del tempo, accusato di essere l’Anticristo per la sua lungimiranza, per le sue innovazioni, per l’accettazione delle diversità, degli usi e religioni di tutti, pur di apportare pace e benessere ai popoli da lui governati.
E’ la chiesa delle crociate, guerre sanguinose e crudeli portate avanti nel nome di Cristo per liberare Gerusalemme, liberazione che invece lo scomunicato Federico otterrà grazie ad un accordo diplomatico con il sultano al-Kamil.
Di tanto in tanto fanno capolino i ricordi della sua fanciullezza palermitana, ricordi dolci a tratti tristi, ricordi di bambino, piccolo scugnizzo tra i vicoli di Palermo, di un uomo seppur imperatore che resta comunque, al di là del sogno di ricomporre il sacro romano impero, legato alla Puglia e alla Sicilia, predilezione mai accettata dal popolo tedesco.