Una storia intensa che cattura il lettore.
Sami Traifi, da poco passati i trent’anni, è un arabo siriano nato a Londra. Sposato con la bellissima Muntaha, Sami è bloccato da anni su una tesi di dottorato in letteratura araba che sembra non portarlo da nessuna parte. Mentre la sua comunità, sempre più isolata, cerca di trovare la propria identità aggrappandosi alla religione, Sami si attacca ferocemente alla figura del padre scomparso, che gli ha trasmesso un ateismo intransigente e un grande amore per la tradizione laica araba. Quando anche la moglie abbraccia l’islam, Sami, incapace di sopportare le proprie e altrui contraddizioni, si getta in una personale lotta donchisciottesca contro il mondo, che lo vedrà sprofondare nell’edonismo della città e varcare la linea sfuocata che separa la salvezza dalla perdizione. Nel frattempo è arrivata l’estate del 2001. Londra pullula di simboli che non si ricompongono, tutta la città trabocca di annunci, avvisi, chiamate alle armi. C’è chi proclama la fine della storia, chi l’avvento della jihad, chi il crollo del capitalismo, chi il collasso ambientale del pianeta; tutti sono in attesa di un’apocalisse. Che non tarderà a manifestarsi.