Scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al «Los Angeles Times». Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell’università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava. Vincitore del Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, la maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Hieronymus “Harry” Bosch: il suo nome è lo stesso del famoso pittore olandese, di cui la madre del detective era affascinata. Connelly è particolarmente attento a far emergere l’evoluzione psicologica del suo protagonista, al di là degli stereotipi narrativi del genere “hard boiled”. Molti dei libri di Connelly sono ambientati a Los Angeles.
I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue diverse.
Howard Elias, un importante avvocato di colore, viene trovato ucciso in una funicolare di Los Angeles alla vigilia di un processo esplosivo. Le sue invettive nei confronti della polizia cittadina, accusata di razzismo e di brutalità, gli hanno procurato un’enorme popolarità e l’odio feroce di quasi tutti gli agenti. A capo delle indagini viene messo Harry Bosch, un detective con una marcia in più. Bosch sa che i primi ad essere sospettati dell’omicidio saranno gli agenti e mentre indaga deve fare i conti con il proprio matrimonio sull’orlo del fallimento e il suicidio di un compagno di squadra.