A Casa di Lucia | IL MIO PAESE INVENTATO
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IL MIO PAESE INVENTATO

Dopo tanta vita e tanti abbandoni, tanti libri scritti e tanta nostalgia, in questo nuovo libro Isabel Allende racconta il suo Cile, immaginato e sognato nella distanza. Il racconto disegna, sul filo di una memoria che aggira i fatti troppo intimi, un paesaggio interiore dove aleggiano gli spiriti dei defunti e dove i ricordi si sovrappongono senza un ordine cronologico. L’autrice fa rivivere le dimore ora scomparse, i paesaggi cancellati dall’edificazione urbana e le persone che hanno segnato la sua vita fino a quando è fuggita alla repressione della dittatura e si è stabilita prima in Venezuela e poi negli Stati Uniti.

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Descrizione

Come i personaggi di alcuni suoi romanzi memorabili, Isabella Allende, segnata da un doloroso senso dell’esilio, torna con il ricordo alle sue radici, a un paese ormai “inventato” e sfocato per la lunga distanza, i traumi del golpe, la diaspora della famiglia, la sua odissea intessuta di passioni, drammi, successi.

Oggi, dopo tanta vita e tanti abbandoni, tanti libri scritti e tanta nostalgia, al Cile di Isabel, immaginato e sognato, custodito come paesaggio interiore e abitato dagli spiriti dei defunti, si sovrappone un luogo finalmente reale: l’orgoglio felice delle radici, il piacere di riscoprire una parte silenziosa di se stessa dentro la familiarità delle parole, la curiosità delle conversazioni, la sorpresa dei comportamenti, l’incanto dei paesaggi luminosi, il calore e l’eccentrica vitalità dei compatrioti. Così un luogo della mente diventa la tangibile terra delle origini e, se tutto questo non basta a cancellare il dolore, serve almeno a dare un senso e un valore alla nostalgia.

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