Il marito in collegio è il terzo romanzo di Giovannino Guareschi, pubblicato nel 1944. L’opera è una storia “leggera” e ironica, caratterizzata dallo stile tipico di Guareschi, di fare satira sui costumi e di parlare di sentimenti con delicatezza. In essa si riflette sull’importanza dell’amore, dell’influenza della famiglia, e sugli onnipotenti e onnipresenti “soldi”, che spesso decidono la vita delle persone, più della loro volontà.
La giovane e avvenente Carlotta Wonder, della famiglia dei nobilissimi Madellis-Food-Foulard-Wonder, si trova dinanzi a un difficile problema: deve sposarsi nel giro di quarantotto ore, e con un uomo gradito allo zio Casimiro Wonder, altrimenti lo stesso zio Casimiro getterà tutta la nobilissima famiglia sul lastrico, lasciando la sua fortuna agli orfanelli. Posta di fronte a una così dura alternativa, la povera fanciulla ha ben chiaro il suo dovere: si sacrificherà per il bene della famiglia. Si dà da fare, ma il tempo è poco, e il difficile zio respinge tutti i suoi pretendenti. Alla fine Carlotta sarà costretta a sottoporre all’approvazione di zio Casimiro un giovane e aitante artigiano…