Quando la fantascienza sconfina nel misticismo o in argomenti pseudo-religiosi, si rischia il ridicolo o l’incomprensibilità.
In questo caso l’autore riesce a mantenere un buon equilibrio narrativo ed i temi socio-politici sono quelli più interessanti; nonostante le premesse, il racconto è molto terreno e, perfino, attuale.
Fin da bambina, Yaleen non ha avuto che un sogno: entrare nella potente Corporazione del Fiume e poter conoscere tutte le città che si affacciano sulla riva orientale dell’enorme corso d’acqua che da nord a sud divide in due parti intoccabili il suo mondo lontano. Non esiste ruolo puù importante per una donna nella società della riva orientale, perchè solo il Fiume consente i collegamenti fra le città e solo le donne possono navigare liberamente sul Fiume. Agli uomini è concesso un solo viaggio, con le loro promesse spose, pena la follia o la morte. Ma anche alle donne è proibito attraversare il Fiume: la Corrente Nera, flusso vivo e gelatinoso, impedisce ogni contatto con la riva occidentale popolata da altri esseri appena intravisti attraverso qualche cannocchiale. E quando finalmente Yaleen è ammessa nella Corporazione del Fiume, certo non sospetta che il suo strano destino la condurrà nel cuore stesso della misteriosa Corrente Nera, e assai oltre dopo una folgorante rivelazione sulla natura del pianeta che la ospita.