La guerra vista da una bambina di una famiglia cristiana modesta di origine armena, la cui vita viene sconvolta dalle “cose dei grandi”: gli slogan rivoluzionari dipinti sui muri, le manifestazioni contro il governo, il rapimento di suo cugino, l’embargo, i combattimenti…
Myriam vive ad Aleppo, in Siria, e il suo è un diario di guerra. Il diario di una bambina, scritto tra il giugno 2011 e il marzo 2017. A dispetto di quello che potremmo immaginare, la sua vita non cambia all’improvviso, ma in modo graduale: i genitori sono sempre più preoccupati, giocare per strada diventa sempre più pericoloso, sempre più spesso mancano l’acqua o l’elettricità, poi mancano entrambe. Con il passare dei mesi gli spari e i boati si fanno via via più vicini. Fino a quando un missile sfiora la loro casa e la famiglia è costretta a scappare e nascondersi: gli ‘uomini in nero’ stanno arrivando.
Testimonianza unica di un’infanzia spezzata, questo libro è la descrizione in prima persona di cosa significa crescere in una zona di conflitto, condizione che colpisce 1 bambino su 6 al mondo. Grazie alla voce di Myriam e al suo sguardo innocente, il difficile tema della guerra ci tocca da vicino, in modo che tutti possano essere testimoni coinvolti e consapevoli di ciò che succede ‘altrove’, un altrove popolato da persone come noi, adulti e bambini. Un libro per imparare a rifiutare la violenza e restare umani.