“Tecnicamente, è un romanzo “ben fatto”, senza ingorghi e dispersioni. Una tecnica così sicura; un tempo, un ritmo tanto vigilato e costante… a lettura finita, e anche nel ricordo più lontano, i personaggi stanno tutti sullo stesso piano, nella stessa cruda luce, equamente indimenticabili così come equamente necessari ed importanti…” (Leonardo Sciascia)
I Viceré è un romanzo ambientato sullo sfondo delle vicende del risorgimento meridionale, qui narrate attraverso la storia di una nobile famiglia catanese, quella degli Uzeda di Francalanza, discendente da antichi Viceré Spagnoli della Sicilia ai tempi di Carlo V.
“Egli adesso non studiava più, giudicando sufficiente la sua preparazione, accorgendosi del resto che nella scienza principale, quella di gettare polvere agli occhi, era già maestro. Sapeva che la grande popolarità della sua casa dipendeva dal fasto esteriore, dalle livree fiammanti, dalle carrozze rilucenti, dal guardaportone maestoso; e quantunque dicessero che i tempi erano mutati, tutte queste cose, i segni visibili della ricchezza e della potenza, non avevano potuto, non potevano perdere mai, per mutar di tempi, il loro valore. I provvedimenti di quella che egli già chiamava, essendo soltanto assessore, “la mia amministrazione”, s’erano dunque aggirati su tutto ciò che dava all’occhio, che poteva essere subito apprezzato dalla folla.”