A Casa di Lucia | I VECCHI E I GIOVANI
8
product-template-default,single,single-product,postid-22555,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce,woocommerce-page,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

I VECCHI E I GIOVANI

In questo testo troverete non solo una splendida cartolina su un’epoca tumultuosa e decisiva per il futuro dell’Italia che conosciamo oggi, ma anche una più profonda rappresentazione dei tanti piani paralleli che compongono la realtà, divisa perennemente tra illusione e disillusione, tra sogni infranti e nuovi progetti da realizzare.

Categories: ,
Description

Pubblicato nel 1909, questo romanzo sociale ambientato in Sicilia, ripercorre le lotte di classe di un’isola sconvolta dai moti del 1893. I protagonisti interpretano effettivamente i diversi aspetti di una situazione storica estremamente complessa nella quale sono coinvolti e della quale sono parte integrante, fino a sfociare in uno scontro di classe che vede contrapposte la generazione dell’unità d’Italia che vede disintegrarsi i sogni del Risorgimento e quella più giovane che critica il conservatorismo dei padri.

 

“Una sola cosa è triste, cari miei: aver capito il giuoco! Dico il giuoco di questo demoniaccio beffardo che ciascuno di noi ha dentro e che si spassa a rappresentarci di fuori, come realtà, ciò che poco dopo egli stesso ci scopre come una nostra illusione, deridendoci degli affanni che per essa ci siamo dati, e deridendoci anche, come avviene a me, del non averci saputo illudere, poiché fuori di queste illusioni non c’è più altra realtà…”
“Bisogna vivere, cioè illudersi; lasciar giocare in noi il demoniaccio beffardo, finché non si sarà stancato; e pensare che tutto questo passerà… passerà…”

× Ciao!