I ragionamenti, sebbene possano apparire un’opera scabrosa, sono pervasi da un grande umorismo e dal gusto per la satira.
Fu questo libro a dare all’Aretino la fama di scrittore osceno, per il linguaggio estremamente realistico ed immediato con il quale si esprimono le protagoniste: cortigiane esperte che narrano le loro esperienze ed insegnano ad esercitare il mestiere a ragazze più giovani. Proprio grazie alla sua satira pungente, l’Aretino, pur senza alcun intento morale ma preoccupato solo di divertire ed interessare il lettore, riesce a mettere a nudo i vizi e la corruzione delle classi sociali più elevate della Roma del ‘500.