Le poesie del Di Caprio mostrano una vocazione poetica autentica, si sente che egli compone versi non meccanicamente ma per un bisogno profondo.
La prima “Al vespro” descrive, vorrei dire, proprio quella necessità di raccoglimento che poi sfocia in poesia.
La seconda “Da lontano” è meno apparentemente sofferta, ma è più originale e più riuscita. C’è quella libera povertà che da’ subito un tono alla scrittura poetica che fino alla fine non ha mai un arresto alla ironica soffocazione della bella poesia.