La quarta raccolta di racconti del giornalista e cantautore milanese Paolo Pasi contiene ventidue storie dolci amare, per raccontare l’Italia nevrotica degli anni 2000, che scorrono veloci saltellando tra quotidianità e fantasia, tra grottesco e ironia.
Immaginate la Befana scambiata per una rom e minacciata di morte dal proprietario di una villa, oppure un pirata costretto a ricorrere all’analista o ancora un noto canarino spinto al suicidio e il cane più tenero del mondo ridotto a rapinare locali pubblici per sbarcare il lunario. Immaginate ancora un uomo perseguitato da un sosia virtuale su un noto social network e un altro che si imbottisce di tritolo per imporsi sulla scena di un reality di successo. In un mondo reale sopraffatto dalle immagini, i cartoni animati si ribellano alla notorietà che invece gli uomini inseguono disperatamente: i ruoli spesso si rovesciano in questi ventidue racconti che incrociano storie verosimili con altre grottesche, l’umanizzazione dei personaggi della fantasia e la deriva spesso caricaturale degli esseri in carne e ossa. E alla fine, tra un matrimonio trasformato in incubo da wedding planners professionisti, il silenzio enigmatico di un tizio che vede il suo opposto allo specchio, la rassegnata esistenza di un vampiro disoccupato in una città esangue e la rivoluzionaria scoperta di un navigatore esistenziale, le storie degli umani e dei cartoni animati confluiscono in un destino comune: l’essere numeri, ciascuno dei quali rivendica la sua unicità.