A Casa di Lucia | DRACULA
8
product-template-default,single,single-product,postid-17744,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce,woocommerce-page,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

DRACULA

Il volto era grifagno, accentuatamente tale, l’arco del naso sporgente e sottile, con le narici particolarmente dilatate; la fronte era alta, a cupola, e i capelli erano radi attorno alle tempie, ma altrove abbondanti. Le sopracciglia, quasi unite alla radice del naso, erano così cespugliose che i peli sembravano attorcigliarvisi. La bocca, per quel tanto che mi riusciva di vederla sotto i baffi folti, era dura, d’un taglio alquanto crudele, con bianchi denti aguzzi che sporgevano su labbra la cui rossa pienezza rivelava una vitalità stupefacente in un uomo così attempato. Quanto al resto, orecchie pallide, assai appuntite all’estremità superiore; mento marcato e deciso, guance sode anche se affilate. L’effetto complessivo era di uno straordinario pallore.

Categories: , ,
Description

Basta l’inizio: con questo Jonathan Harker, procuratore legale in quel di Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, giunge in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi.. e il gioco è fatto! Impossibile uscire da quel clima, impossibile allentare la tensione, e non seguire con ansia partecipe la sorte di quei personaggi. Perché – o bene o male – questo dandy dalla tetra figura ci attira e ci spaventa al tempo stesso (come tutto ciò che è peccato o che ci fa ingrassare); perché Mina diventa l’oggetto di tutte le nostre preoccupazioni; perché del professor Van Helsing sposiamo l’indefessa fede nell’inconoscibile e nel mistero, e la sua integerrima crociata contro il Maligno; perché la schermaglia tra Dracula che architetta il suo ritorno a casa e gli altri che ne svelano a una a una le mosse, finisce con l’appassionarci e con il coinvolgerci come per una partita a scacchi; fino allo strepitoso finale, quando le tre diverse pattuglie dei ‘cacciatori’ convergono – con un ritmo che ricorda quasi lo stretto di una fuga per organo o l’arrivano i nostri’ dei migliori film western – a sbarrare al vampiro la strada verso il castello della sua sicurezza. 

× Ciao!