In questi racconti s’incontrano uomini e donne comuni che hanno sempre qualcosa di straordinario nelle loro vite, anche se non lo sanno.
Per Ottavio Mirra raccontare assomiglia al guardare. C’è il colpo d’occhio capace d’isolare un dettaglio, lo sguardo quasi cinematografico nel seguire una lunga storia oppure la profondità di osservazione concentrata in passaggi brevissimi, fulminanti. Con tutta la ricchezza evocativa della parola, si narra la vita, le sue infinite sorprese e la forza dell’inatteso, che qualche volta riguarda persino il passato.