Ci sono libri che parlano d’amore. Altri che offrono al lettore la possibilità di risolvere un oscuro mistero. Altri ancora che consentono a chi legge di “vedere” luoghi mai visitati di persona… “Cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a non fare ma che invece fanno” affronta tutti questi temi. L’amore di cui si parla, naturalmente, è quello per i libri, l’oscuro mistero offerto sotto forma di giallo coincide con il meccanismo che consente a un manoscritto di arrivare alla pubblicazione mentre, i luoghi affrontati dalla narrazione, sono gli ambienti di una casa editrice: le scrivanie dei redattori, i telefoni degli uffici stampa, i carrelli dei magazzinieri e, in modo particolare, i modi di agire e di pensare di tutti coloro che, giorno dopo giorno, affollano la stanza di un editor (per mezzo di mail, telefonate, plichi raccomandati, messaggi su facebook e visite personali) per perorare la causa della stampa di un libro. Scritto pensando a tutti coloro che sognano di scalare le classifiche dei best seller o che, più semplicemente, desiderano scoprire cosa si nasconde dietro le quinte del lavoro di un editore, “Cose che gli aspiranti scrittori farebbero meglio a non fare ma che invece fanno”.