“Il buio come massima assenza di luce, assoluto non superabile, limite senza mediazioni. È il buio della cecità, un muro di nero compatto che respinge ed esclude qualsiasi tentativo di intrusione e qualsiasi evasione per chi lo abita. Ma il buio è anche un limite composito con valenze non solo negative …e superabile perché non è sinonimo di rinuncia alla vita. Un universo tutto da esplorare nella sua ambivalenza e nei suoi tratti curiosamente alternativi, nel quale è necessario avventurarsi con la cautela e lo stupore degli esploratori. Un veleggiare quotidiano che, spingendosi oltre ai confini della cecità, come di qualunque altro limite personale o sociale, permette di scoprire l’essenza delle cose nella loro variegata e spesso sorprendente verità.