A Casa di Lucia | CONFESSO CHE HO VISSUTO
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CONFESSO CHE HO VISSUTO

Nel 1972, un anno esatto prima della scomparsa, il premio Nobel per la letteratura Pablo Neruda cominciò la redazione definitiva delle sue memorie, che furono pubblicate postume.

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Description

Composto da dodici quaderni, ciascuno dei quali si riferisce a importanti momenti della vita del poeta, il libro rievoca in un fluire ininterrotto e bizzarro un’esistenza che ha attraversato nel tempo e nello spazio l’intero Novecento. Sulla scena della memoria si affacciano da un lato le donne amate, gli amici, i personaggi comuni, dall’altro i protagonisti della storia – Gandhi, Nehru, Stalin, Castro, il Che, intellettuali e artisti che, da Picasso a Moravia, lottarono per la libertà – e i grandi avvenimenti del secolo breve – la guerra di Spagna, il secondo conflitto mondiale, la lotta di liberazione delle colonie. Neruda si rivela al lettore un osservatore attento, sottile e spiritoso della realtà che lo circonda, ma soprattutto un uomo che ha pienamente vissuto, calcando da protagonista il palcoscenico della storia e dell’arte.

 

Voglio vivere in un mondo in cui gli esseri siano soltanto umani, senza altri titoli che questo. […]
Voglio che la grande maggioranza, l’unica maggioranza, tutti, possano parlare, leggere, ascoltare, fiorire. Non ho mai capito le lotte se non perché abbiano termine. Non ho mai capito il rigore, se non perché il rigore non esista. Ho preso una strada perché credo che questa strada ci porti tutti a questa gentilezza duratura. Lotto per questa bontà ubiqua, estesa, inesauribile. Di tanti incontri tra la mia poesia e la polizia […], mi resta tuttavia una fede assoluta nel destino umano, una convinzione sempre più cosciente che ci avviciniamo ad una grande tenerezza. Scrivo sapendo che sopra le nostre teste, su tutte le teste, esiste il pericolo della bomba, della catastrofe nucleare che non lascerà niente e nessuno sulla terra. Eppure, questo non altera la mia speranza. In questo momento critico, in questo batter di palpebre dell’agonia, sappiamo che entrerà la luce definitiva attraverso gli occhi socchiusi. Ci capiremo tutti. Andremo avanti insieme. E questa speranza è irrevocabile.
× Ciao!