Storia vera di una madre, una famiglia e soprattutto un ragazzo con un pericoloso disturbo psichico che lo condurrà al suicidio.
Un libro toccante caratterizzato da una ricerca continua, ricerca di una diagnosi, di una cura, di una soluzione alle difficoltà di gestione di un malato psichiatrico.
Un libro pieno di amore incondizionato, di paure e di lotte continue dove la parola resa non ha alcun significato.
Un epilogo annunciato già dalla prima pagina, ma assolutamente struggente.
Danielle Steel racconta dell’adorato figlio perduto e della lezione appresa durante la difficile lotta contro la sua malattia. Nick, secondogenito dei nove figli della famosa scrittrice, è sempre stato un po’ “speciale”: dotato di qualità straordinarie, aveva però già da bambino manifestato una certa instabilità di carattere, che durante l’adolescenza era sfociata in gravi episodi fino alla terribile diagnosi: sindrome maniaco-depressiva. La terapia, avviata forse tardivamente, non aveva potuto evitare la tragedia: a soli diciannove anni Nick è morto suicida. Tributo d’amore e struggente rievocazione di una giovane esistenza vissuta intensamente e con troppa frenesia, quest’opera – corredata di un toccante inserto illustrato – vuol essere, negli intenti dell’autrice, anche un aiuto perché chi si trovi in situazioni analoghe alla sua non perda mai la fiducia e la speranza.