Una storia di sopravvivenza e di un’amicizia senza tempo, che nasce sotto la rossa nube del disastro nucleare di Chernobyl e attraversa odio, intolleranza, antisemitismo e oppressione.
La madre di Valentina si chinò per guardare Oksana negli occhi. “Ho ascoltato quello che dicevano i soldati. L’autobus della tua insegnante è diretto verso degli alloggi temporanei a venti chilometri da qui. Non è così lontano dalla centrale nucleare. Le particelle radioattive possono essere facilmente trasportate dal vento. E una volta che le persone su quell’autobus verranno messe in quarantena, non si sa quando verranno rilasciate. Se mai verranno rilasciate”.
“La tua mamma vuole che tu sia al sicuro” disse la madre di Valentina con decisione. “Devi mettere da parte i tuoi timori. Tutto quello che importa ora è sopravvivere”.
Oksana si morse il labbro. “Ok” disse. “Verrò con voi”
In una mattina di primavera, le due vicine Valentina Kaplan e Oksana Savchenko si svegliano sotto un denso cielo rosso. Il reattore della centrale nucleare dove lavorano i loro padri, Chernobyl, è esploso. Prima ancora di capire cos’è successo, le due ragazze – da sempre nemiche – si ritrovano sullo stesso treno diretto a Leningrado, dalla nonna di Valentina. Qui iniziano a scoprire cosa significa fidarsi di qualcuno. Oskana deve affrontare le bugie che i genitori le hanno raccontato per tutta la vita. Valentina deve proteggere il segreto di sua nonna, che potrebbe mettere in pericolo le loro vite. Ed entrambe scoprono di avere qualcosa che hanno sempre desiderato: una migliore amica.
«Un ottimo spunto anche per un percorso di lettura attuale e appassionato nelle scuole, in un momento storico in cui di nuovo milioni di persone mettono in dubbio le verità condivise dalle nostre democrazie» – Gabriele Di Donfrancesco, Robinson