L’esordio di Francesca Pieri è soprattutto una sottile, coraggiosa indagine sull’amicizia femminile e sui meccanismi che accompagnano le scelte più complesse, quelle che riguardano la maternità e la vita nel suo divenire.
Per sentirsi legate da una profonda, innata complicità, non è indispensabile conoscersi da tanto tempo. È quello che Costanza e Silvia scoprono incontrandosi per caso in un’occasione di lavoro: in un batter d’occhi si riconoscono e si rivelano tutto di loro stesse, compreso il desiderio di essere madri, che diventa il centro delle loro confidenze. Costanza ha trentacinque anni e un matrimonio solido. Silvia è poco più grande di lei e separata di recente. A distanza di pochi mesi l’una dall’altra, si ritrovano entrambe in attesa di un figlio. Le loro giornate scorrono all’unisono, nutrite dalla stessa felicità, dalle stesse speranze. Fino a quando il destino decide di stravolgere ogni previsione. Spinte in direzioni opposte, le due amiche si trovano costrette a guardare le loro vite allo specchio, nel confronto continuo tra quello che è e quello che invece sarebbe potuto essere. Un incrocio di coincidenze difficile da comprendere le spinge verso un futuro incerto, tutto da ridisegnare. Vicine e lontane nello stesso momento, attraverseranno la rabbia, il rimpianto, la solitudine, la diffidenza, nel tentativo necessario di essere, nonostante tutto, madri.