Candidato al Premio Napoli 2021
“I testi presenti in questa prima parte del lavoro chiamato ‘Archeologia del sangue’, da me, idealmente, previsto diviso in tre sezioni, dai primi anni della mia vita fino a mò (anno del Signore 2020), potrebbero costituire una sorta di bislacca e parziale ‘autobiografia’. Cioè, e con ciò, spiego il perché dei due aggettivi, ‘bislacca’ e ‘parziale’, di cui sopra: invece che parlare della mia vita, partendo dalla ‘a’ e arrivando alla (del resto ignota!) lettera ‘zeta’ di un lungo, complesso e ancora perdurante (grazie a Dio!) percorso, ho preferito concentrarmi piuttosto su un determinato mio periodo di esistenza; nello specifico, quello che va dall’anno 1948 all’anno 1961, e su di esso darvi ragguagli, esemplificandoli, raffigurandoli, in simbolici quanto concisi, spero!, nuclei narrativi”.