Con la città riportata alla luce a Hissarlik dal 1870 in poi e con i risultati degli scavi fatti a Micene, Orcomeno e Tirinto, Schliemann ha lasciato un esempio impressionante di ricerche archeologiche condotte su vasta scala. Questi suoi diari riportano le avventure più inverosimili, esposte senza aggiunte superflue o ornamenti letterari e vi si sostengono teorie con la candida testardaggine di chi, in età matura, ha ritrovato un sogno infantile e lo vuole realizzare. Originale imprenditore dell’impero bismarckiano, spregiudicato e ruvidamente romantico, Schliemann, nonostante lo scetticismo del mondo scientifico, ha legato il proprio nome alla moderna archeologia.