Poche personalità sono rappresentative della storia della Chiesa russa nel XX secolo come monsignor Afanasij Sacharov.
Uno dei protagonisti della rinascita della Chiesa all’inizio del XX secolo, partecipò al Concilio del 1917-1918 lavorando assiduamente nel campo delle riforme liturgiche. Subito dopo l’ordinazione episcopale nel 1922 venne arrestato, e trascorse oltre trent’anni in campi di lavoro e sperduti luoghi di deportazione. Rimesso finalmente in libertà dopo la morte di Stalin, spese ogni sua energia per contribuire al rinnovamento liturgico tanto necessario alla vita della Chiesa russa. Dai suoi esordi di sacerdote, lungo la via crucis della detenzione e dell’esilio e fino alla morte, nel 1962, seguì ed educò amorevolmente, con abnegazione, un numero straordinario di figli spirituali, come ci testimonia la sua voluminosa corrispondenza.